Le dichiarazioni della nonna di Alice Scagni durante il processo: “Se avessi saputo quello che è successo l’avrei sicuramente denunciato”.
Prosegue il processo per l’omicidio di Alice Scagni, la 34enne uccisa a coltellate nella sua casa di Genova, dal fratello Alberto, il 1° maggio 2022. In Aula, questa mattina ha parlato Ludovica Albera, la nonna 92enne della vittima e dell’imputato: “Avevo paura di Alberto, ho cambiato più volte la serratura di casa”.
In contrasto con la giudice, i genitori di Alberto e Alice Scagni, Antonella Zarri e Graziano Scagni, hanno rinunciato a partecipare al processo come parte civile. Presenta invece la nonna della 34enne morta a gennaio dello scorso anno, che ha rivelato la sua paura nei confronti di Alberto.
Il racconto della nonna di Alice Scagni
Secondo quanto dichiarato dalla nonna di Alice, “Alberto da piccolo era un bambino timido, ma crescendo era cambiato. Un anno fa ha iniziato a chiedermi soldi, voleva 50mila euro. Ho cominciato ad avere paura, ho cambiato molte volte la serratura di casa, perché lui cercava di entrare”.
Finché un giorno suo nipote non incendiò la sua porta. A quel punto sua figlia, madre della vittima, decise di portarla in salvo in Piemonte: Alberto aveva minacciato al telefono di uccidere lei, la sorella Alice e il cognato.
Ma per Ludovica era fondamentale salvare Alice. “Quando stavamo andando ho chiesto a mio genero di passare da Alice, gliel’ho chiesto cento volte….. non ha voluto”, racconta la 92enne aggiungendo che “se avessi saputo quello che è successo l’avrei sicuramente denunciato, ma mia figlia mi avrebbe ammazzato”.
Le accuse di Ludovica si rivolgono poi a sua figlia: “Alberto aveva telefonato dicendo che lui voleva andare ad ammazzare Alice e Gianluca. Dovevano andare da loro, perché sono stati ad aspettare la polizia? Una madre deve aspettare la polizia? Lo sapevano, cosa ci voleva ad andare?”.